mercoledì 22 luglio 2009

presentazione del mio blog

Ciao a tutti....facendo i miei soliti giretti su google,ho trovato una cosa molto interessante e direi attinente con il mio blog ...Chi lo dice che i sordi non possono danzare?Leggete qua.....I Sordi danzano il "braille"
Pochi conoscono la storia dei sordi, pochissimi la loro Cultura. I sordi , nel nostro Paese evoluto, sono ritenuti handicappati, cioè disabili, cioè incapaci di vivere una vita "normale". Recentemente su Rete 4, TV della ex-Fininvest di Berlusconi, l' attrice sorda Marlee Matlin (vincitrice di un OSCAR per l' interpretazione in Figli di un dio minore) è protagonista di una serie di telefilm intitolati "Ragionevoli Dubbi" in cui interpreta il ruolo di un procuratore (avvocato di stato) sordo.Molti credono che i Sordi segnanti non possano fare gli Avvocati, questo telefilm lo nega. E non si tratta solo di telefilm... Negli Stati Uniti esiste un' importante Associazione di Avvocati Sordi che esercitano regolarmente (con l'ausilio di interpreti professionisti). In Italia un sordo troverebbe moltissime difficoltà, e non solo per lo studio, se volesse diventare avvocato!E se volesse diventare ballerino? Impossibile, gli direbbero gli udenti. Invece no, oltre a compagnie di danza americane, esisteva, fondata nel 1967, la DEMAMA DANCE COMPANY formata esclusivamente da ballerini sordi. Questa compagnia di Israele riscosse negli anni '70 un notevole successo in tutto il mondo. La Compagnia era diretta dal coreografo Moshe Efrati che decise nel 1975 di creare una nuova compagnia: l' Efrati Dance Company, con ballerini udenti. Nel 1978 le due compagnie dirette da Efrati si fusero e nacque una compagnia di sordi e udenti chiamata la Moshe Efrati Koldmama Dance Company. In tutto il mondo la Compagnia ha riscosso un grande apprezzamento di pubblico e di critica. I sordi partecipano alla danza attraverso i suoni vibrati, le tecniche di danza multiple rivisitate da Moshe Efrati sono divenute molto accentuate ritmicamente.Questa caratteristica. o nuova forma di danza, si chiama "braille". Tutto ruota intorno alla visione del ritmo. Oggi, i ballerini sordi professionisti della compagnia sono rimasti soltanto tre, soltanto uno di loro partecipa allo spettacolo ed è in torunée in Italia. Ciò giustifica ancora il nome della compagnia (Demama significa infatti silenzio), però un tempo i Sordi rappresentavano almeno il 50% della compagnia. Efrati, per evitare equivoci, continua a ripetere a tutti di non essere un terapeuta e anche noi vogliamo sottolineare questo fatto. Non si tratta di metodo o di terapie per "audiolesi", non è danza-terapia (volendo coniare un termine analogo alla musicoterapia!). Si tratta invece di una Compagnia con ballerini sordi professionisti che danzano al pari di tutti gli altri, senza particolari motivazioni. Nemmeno quella di mostrare al mondo che i sordi possono, al pari degli udenti, esercitare ogni professione. Tuttavia rimane il fatto, per noi piacevole perché conferma quanto da tempo sosteniamo, che prima di dire ai Sordi che è impossibile per loro fare una qualsisasi cosa, occorre ben riflettere.I ballerini sordi di questa e altre compagnie sono la risposta vivente di quanto gli udenti, che ancora si stupiscono, conoscano poco la sordità e le potenzialità (intellettive, cognitive, professionali, creative...) delle persone sorde. Anche i Sordi italiani hanno una nuova occasione per riflettere...Finora hanno accettato di essere "inferiori", di accettare la loro "minorazione" uditiva e quindi di credere di non poter svolgere alcune professioni. Forse è il caso di rivedere, e per sempre, questi PREGIUDIZI.Lo spettacolo della compagnia israeliana si intitola CAMINA Y TORNA e fu presentato con successo anche in Messico. La storia narrata appartiene alla storia e alla Cultura Ebraica, è la storia degli ebrei sefarditi, gli ebrei della Spagna, che risale al 1492 (anno della scoperta dell' America ma anche anno della cacciata degli ebrei spagnoli a causa dell' Inquisizione). Nello spettacolo si rappresenta la figura dell' ebreo errante che cammina e cammina, mentre la voce di Yossi Banai (famoso attore israeliano) si ascolta tra la partitura musicale nelle lingue spagnola-sefardita-ebraica, con traduzione italiana approssimativa. Purtroppo lo spettacolo è rivolto agli udenti e il testo non ha traduzione in Lingua dei Segni per permettere ai sordi di poterlo capire. Tuttavia nemmeno gli udenti possono apprezzarlo davvero in originale, in quanto pochi conoscono le lingue citate.Accanto alle musiche ed ai suoni (Kol significa Suono e Demama, come già detto è il Silenzio) si crea una particolare atmosfera. Perché pensato in questi termini lo spettacolo non si rivolge alle persone sorde, non ha questa intenzione. I nostri amici Sordi potranno comunque apprezzare il linguaggio della danza moderna, ricco di movimenti simbolici (verso la terra, la polvere che gli ebrei alzano camminando mentre gli occhi guardano in giù con la testa china, ma forse il cuore naviga fra le speranze... e con i passi della danza può riscattare la condizione di oppressi e di perseguitati in un balzo, in un segno verso l'alto, 77 volte e per sempre verso il cielo libero).Marco Consolati(Luglio 1993, in occasione della tournée in Italia della compagnia di danza israeliana).
A mio parere tutti possono ballare..perchè la danza..la musica della danza è un qualcosa che si ha dentro,è una melodia che ognuno custodisce nel suo cuore!!!

martedì 21 luglio 2009

recensione positiva: Uno dei blog che mi è piaciuto di più è stato Shout di Annamaria Morelli.Ho trovato il blog interessante sia dal punto di vista argomentativo che strutturale.Per quel che riguarda l'argomento,possiamo dire che è un argomento capace di attirare l'attenzione di tutti,è un blog dove ognuno può esprimere la propria opinione,dove può esprimere il proprio URLO!!A mio parere l'idea di Annamaria è stata molto originale,con la sua voglia di comunicare è stata capace di coinvolgere e di stimolarci a collaborare!
Anche a livello strutturale è fatto bene:sono infatti presenti molti gadget:google adsense,sondaggi,il talk,la playlist.
Aggiungerei quindi che è da apprezzare il suo impegno e la sua originalità.


recensione negativa:Il blog che a mio parere è povero sia a livello argomentativo che strutturale è L'angolo dei sorrisi di Mariavalentina Gedeone.Naturalmente il mio si limita ad essere un giudizio da persona non esperta e non competente.Ho trovato però l'argomento
poco sviluppato,nonostante potesse essere un'idea originale...perchè parliamoci chiaro
al mondo d'oggi tutti abbiamo bisogno di un sorriso!A livello strutturale,inoltre,
è privo di gadget infatti non troviamo nessun sondaggio,playlist,elenco blog.

venerdì 17 luglio 2009


CARLA FRACCI: SE MI DICONO CHE HO REGALATO EMOZIONI, ALLORA SONO FELICE. VUOL DIRE CHE SONO STATA UTILE

"Nel nostro lavoro bisogna essere sempre "nuovi" e pronti a rimettersi in discussione: io ho danzato centinaia di spettacoli, ho consumato migliaia di scarpine da ballo, ho percorso chilometri e chilometri sul legno del palcoscenico, ho viaggiato moltissimo, ma ogni volta, per me, è quasi un debutto."



Bella raga...cme v butta? Io scrivo dalla sardegna, ho 19 anni e faccio break dall inizio dell'
estate...prima stavo solo a guardare e provavo qulke passo a
casa da solo...poi 1 giorno m sn messo in gioco e sapete 1 cs? HO FATTO BENE...nn esiste cs più e gratificante della break dance...purtroppo nn faccio parte di nex crew xke nel mio paese siamo solo 2 breaker...ma nn fa nulla...in fondo l importante è ballare no?! Bella raga...peace!!



ciao a tutti!Sn Giada e abito a Verbania
in piemonte!La mia piu grande passione è l'H-H,ma i miei pensano ke sia una stronzata e ke crescendo questa fobia mi passerà. Nn m hanno mai xmesso di ballare,ma appena ho compiuto i 18 ho iniziato a frequentare di nascosto un corso gratuito tenuto da una mia amica ke balla in palestra!Adesso sn felicissima,e appena saprò ballare bene lo dirò ai miei x dimostrare loro ke si sbagliavano!A tutti quelli ke sn nella mia situazione...NN ARRENDETEVI E PORTATE AVANTI QUESTA PASSIONE!Peace! SkyFly89


la storia della danza

Seguendo il consiglio di alcune mie colleghe e dopo essermi documentata un pò....vorrei proporvi la storia della danza...come si è evoluta negli anni...Dai facciamo un viaggio nel tempo...nel tempo della danza!!!!
La danza è definita, da Curt Sachs: la madre delle arti. Nelle più antiche civiltà essa rappresenta sempre un'esperienza determinante nella vita di gruppo sociale. L'uomo primitivo esprime danzando ogni fondamentale avvenimento comunitario: nascite, morti, matrimoni. La danza primitiva è danza guerriera, danza magica, danza sacra, danza della fertilità: è comunque un'attività che ha sempre carattere rituale, che nasce in quanto rappresentativa degli accadimenti della vita della tribù. Nella società arcaica è essenziale il suo valore di modo di espressione della religiosità, il suo esistere come forma di contatto con l'ignoto, con le leggi sovrumane che regolano i cicli naturali: è il linguaggio usato dall'uomo primitivo per esprimere l'irrazionale, il trascendente.Nella nostra civiltà occidentale, che si fonda su una cultura razionalista, astratta, matematizzante, volta al progresso scientifico e all'evoluzione della tecnica, l'artista ha la funzione di comunicare agli altri ciò che sfugge a quella strutturazione artificiale della realtà che l'uomo si è costruito per poter dominare l'ambiente che lo circonda.La danza teatrale occidentale, vale a dire la manifestazione spettacolare di quest'arte, concepita e strutturata per essere rappresentata di fronte a un pubblico, nella storia della cultura europea di quattro secoli si è per lo più identificata con la forma classica del balletto: un genere che ha assunto una fisionomia specifica sia dal punto di vista dei moduli di movimento adottati (la tecnica accademica del balletto) sia dal punto di vista strutturale (una certa concezione del disegno coreografico, del rapporto danza - scenografica) sia infine dal punto di vista delle tematiche affrontate (i contenuti favolistici, i temi d'evasione della realtà). È importante osservare che soltanto ai primi del Novecento esso è stato messo in discussione da quella corrente di rinnovamento della danza teatrale che va sotto il nome di "danza moderna". Tale corrente non equivale a un unico stile di danza: al contrario, si tratta di una tendenza comprensiva di numerose tecniche e stili differenti. Ma le diverse esperienze dei danzatori moderni possono essere inserite in una corrente unitaria, per via delle origini che le accomuna: vale a dire la medesima volontà di ricerca di moduli espressivi originali, al di là degli schemi statici e artificiosi imposti dalla lunga tradizione del balletto classico.Dal punto di vista formale, la tradizione culturale del balletto consiste in un codice di movimento definito e strutturato secondo regole prefissate: la tecnica della danza accademica è fatta di passi, figure e posizioni, codificati in un vocabolario fisso di modelli di movimento. La conferma tradizionale di tale tecnica consiste dunque in un linguaggio formale che preesiste al danzatore: non è l'artista à creare il proprio codice, bensì viceversa è il codice a formare l'artista.Questo punto è di importanza fondamentale per chiarire una delle differenze più decisive tra danza classica e danza moderna: mentre la prima si serve sempre di un linguaggio unico, la seconda viceversa consiste in una molteplicità di linguaggi diversi, in quanto ogni artista crea il suo codice per comunicare.Vi è dunque una tendenza continua a restituire al corpo la sua reale dimensione di libera creatività.A questo proposito tuttavia è necessaria una considerazione fondamentale: parlare di due parti distinte dell'io, corpo e spirito, equivale alla piena accettazione del secolare postulato cristiano che scinde l'individuo in anima e corpo, senza saperne vedere la continuità. La danza, nel suo significato più ampio e spontaneo, costituisce la negazione radicale di tale dualismo, che ha avuto la funzione determinante di condizionare gran parte del pensiero e della cultura occidentali.Basta dare uno sguardo alla storia della danza per comprendere quanto tale forma d'espressione abbia subìto l'influsso di una morale che per tanti secoli ha imposto il disprezzo e la frustrazione del fisico.A partire dalla caduta dell'Impero romano si assiste a un estremo impoverimento delle forme di danza: fin dal IV secolo, durante il periodo degli imperatori cristiani, ogni attività di teatro e di danza viene considerata immorale e si nega il battesimo a tutti coloro che vi assistono o vi partecipano. Nel 398, il Concilio di Cartagine, commina la scomunica per coloro che assistono a spettacoli teatrali nei giorni festivi. Sant'Agostino definisce la danza "follia lasciva, roba del diavolo".Nel quadro dell'evoluzione estetica che segna il passaggio dallo spirito medievale alla cultura umanistica del Trecento, la danza d'evasione comincia a rifiorire nelle "canzoni a ballo" duecentesche, che si eseguono nelle corti italiane e francesi; tale rinascita costituisce uno degli aspetti delle nuove tendenze culturali. Nel XVI secolo la danza inizia a trasformarsi in balletto, ossia in manifestazione autonoma strutturata secondo canoni estetici ben precisi, regolata da schemi coreografici e destinata alla rappresentazione di fronte a un pubblico. Questa forma di spettacolo, che prende l'avvio in Italia, si definisce secondo regole tendenti alla ricerca. di una differenziazione sempre più accentuata nei confronti di tutte le forme di danza istintiva e indiscriminata.Mentre dunque il patrimonio della danza popolare resterà pressoché immutato attraverso i secoli (nella sostanza naturalmente e non nella forma, che da un lato inevitabilmente subisce gli influssi della civilizzazione, e dall'altro risente almeno in parte della sistematicità imposta alla danza dalle esigenze culturali delle classi dominanti), la danza ufficiale, è ormai considerata degna di avere la sua storia e la sua teoria.I balletti del Cinquecento e del Seicento hanno una doppia funzione: da una parte sono strumento d'evasione per i principi dell'epoca, passatempi vuoti, frivoli divertimenti cortigiani che trovano la loro espressione in mascherate carnevalesche o insipide allegorie satiriche; dall'altra il loro scopo fondamentale viene a essere la servile adulazione del principe, l'encomio fine a se stesso.Nel 1661 Luigi XIV fonda l'Académie Royale de Danse; è questo il periodo d'oro delle accademie, che vede nascere anche l'Académie Francaise per la lingua e l'Académie Francaise de Peinture per la pittura. Tale fenomeno, nella danza così come negli altri campi, avrebbe finito per separare in modo sempre più accentuato la componente tecnica, invece di costituire solo un mezzo per arrivare a un diverso risultato, sarebbe divenuta fine a se stessa.Nasce un nuovo senso del movimento che bandisce dalla danza ogni forma di rozzezza. Non si affida più nulla all'impulso e all'improvvisazione: ciò che conta è la perfezione stilistica in base a un codice teorico prestabilito. È nato così il balletto classico.Da questo momento la forma più illustre di danza teatrale occidentale inizia a costruire la sua storia: una storia in cui la danza resta prevalentemente un fenomeno estetico che tende a ignorare le manifestazioni sostanziali della vita in senso concreto, configurandosi come un'arte di evasione dalla realtà del presente riservata a un'élite culturale.

martedì 14 luglio 2009


Nella danza come nella vita si devono fare enormi sacrifici....si deve fare tutto con passione...anche nella danza ci deve essere collaborazione e le cose non devono essere fatte tanto per essere fatte.... a buon intenditore poche parole

La danza in tv

Il ballo è una cosa fantastica.. io quando ero più piccola ballavo... non facevo danza classica ma ballo liscio ma sempre ballo è...
Quando balli ti senti in un'altra dimensione...è una delle cose più belle al mondo, ti da una sensazione unica che se non balli non la puoi capire.
E' favoloso lasciarsi trasportare dalla musica...ma purtroppo ormai anche un'arte meravigliosa come la danza è stata corrotta ed intaccata dalla tv!!
Basti pensare ad Amici...che amarezza!!Dà un'immagine orrenda del ballo (in realtà di tutto in generale)... quella non è vera danza , in quel programma (se così si può chiamare)pensano a litigare altro che ballare...che schifo!!Eh sì perchè ,anche se il programma è un programma nel quale vi sono due squadre che competono, secondo me lì la competizione, la concorrenza, ecc vengono alimentati troppo....e la cosa più triste è che a dare un'immagine così squallida della danza sono anche i professori.. e così la gente che guarda quella porcheria non percepisce la vera bellezza di quest'arte unica al mondo...
Boh comunque dopo questa mia considerazione, vi propongo un video divertente riguardante la danza...